mercoledì 7 novembre 2012

La PA del futuro è invisibile!

La scorsa settimana ho avuto il piacere di trascorrere una giornata a smart city exibition e di  partecipare ad un momento d'incontro e di coinvolgimento sull' Open city. Tra i tanti interventi interessanti, uno in particolare mi ha colpito profondamente e lo voglio condividere con voi.
Quello dell'amica Flavia Marzano, che ha sintetizzato, con una semplice frase, quale fosse per lei il significato di open city : "quando la PA è invisibile!" Beh, devo dire che inizialmente può sembrare una cosa strana, negativa, ma riflettendoci bene, mi convinco sempre di piu' di questa asserzione e voglio spiegarvi il perchè.
Immagino che l'amica Flavia, volesse dire che una città aperta è un luogo in cui l'amministrazione lavora talmente bene, con un elevato grado di efficienza e di efficacia, che il cittadino non ha modo di vederla (e dunque è invisibile!). Ecco in tal senso, mi sento di dire che questo dovrebbe essere l'obiettivo non solo della "città open", ma di tutte le PA, dal livello locale a quello centrale. E per ottenere ciò non è purtroppo sufficiente essere trasparenti. Il bisogno e la necessità di trasparenza del cittadino nasce proprio dal fatto che lui "vede" troppe cose che non funzionano  a partire dai servizi offerti, che soddisfano solo raramente le sue aspettative.  Dunque non dalla mancata pubblicazione di dati e informazioni sui siti web delle PA! Quindi la "forte" domanda di trasparenza nasce dal fatto che i servizi non  incontrano  le aspettative della gente.   E   il cittadino comincia a chiedersi  "ma come vengono spesi i miei soldi?", e da qui la necessità di capire... di conoscere... di attivare meccanismi di trasparenza... di scrivere norme sugli obblighi di pubblicazione...etc.. etc... Ma pensiamo che questo possa risolvere i problemi del cittadino? Il cittadino comune vuole che i servizi funzionino e funzionino bene!!! E per far funzionare i servizi la trasparenza è si importante, ma è solo un pezzettino di un puzzle! Occorre puntare a migliorare i servizi, ma  questo oggi nessuno lo dice, o meglio siamo in pochi a dirlo perchè siamo accecati dalle mode passeggere del momento e non abbiamo una visione strategica! Anche qui, come in tutte le cose,   é necessario il giusto bilanciamento tra gli interventi  e  le azioni sulla trasparenza, sull'open data, sull'open government,  e  le azioni sulla reingegnerizzazione dei processi, sul capacity building, sulla realizzazione di ecosistemi e framework basati sulla evoluzione dell'attuale SPC, sull'effettivo accompagnamento delle PA,  e dunque sulla reale attivazione di servizi digitali a partire da un coinvolgimento diretto dei cittadini (Codesign dei servizi!). Solo in questo modo potremo effettivamente garantire ai nostri figli, gli attuali nativi digitali, una PA invisibile nel prossimo futuro!

2 commenti:

  1. Diventare superflui è l'obiettivo di ogni sana organizzazione che opera verso la società, senza obiettivi di profitto. Se da volontario aiuti emarginati, curi feriti o fai del doposcuola - hai l'aspirazione che presto o tardi il tuo lavoro sarà inutile.
    Vivere dentro le nostre amministrazioni con questo approccio sarebbe, probabilmente, molto più dirompente di qualsiasi spending downview. E richiederebbe, realisticamente, una "falange" di dirigenti disposti a rischiare sul serio: sugli obiettivi da raggiungere, come sulla (propria) retribuzione da ottenere.
    Sono convinto che più delle parole può l'esempio: e siccome i dipendenti, gli operai della conoscenza, sono cittadini anch'essi - si potrebbe fare palestra e proseliti per il codisegno dei servizi al cittadini... partendo dal funzionamento dei servizi interni alle amministrazioni.

    Gestione del personale e della logistica, relazioni industriali e formazione, sistemi trasversali (intranet, posta elettronica, protocollo).
    Sarebbe un bel passo avanti, da un lavoro pubblico *dichiarato inutile* ad un fermento di attività che vogliono *rendersi superflue*.

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    1. Molto bella la sua chiusura! Una frase ricca di contenuti! La ringrazio per averla condivisa sul mio blog!

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