venerdì 11 gennaio 2019

A digital ecosystem for teacher training

The ‘turning point’ in teacher training
One of the key challenges for Italy is to improve the quality of the school system and to implement a strategy of support and guidance for continuous professional development for all teachers.  

domenica 16 settembre 2018

Le amministrazioni pubbliche verso la "concretezza" del Ministro Bongiorno

L’approvazione al Consiglio dei Ministri del disegno di legge “concretezza”, individua alcuni obiettivi ritenuti importanti per questa compagine di governo e propedeutici, secondo quanto affermato dal Ministro Bongiorno, alle successive azioni strategiche per l’implementazione di una trasformazione digitale, compatibile con le diverse realtà territoriali del nostro Paese.

domenica 24 giugno 2018

Ministro digitale si o no?

 Sinceramente penso che piu’ che un ministro occorra un “collettivo di ministri” capitanati da un premier ultra sensibile ai temi digitali e all’innovazione.
Il tema digitale è trasversale e occorre che sia calato in tutti i ministeri e in tutte le pubbliche amministrazioni in modo sostenibile e responsabilizzando tutti i dipendenti. Il digitale deve essere integrato nell’organizzazione, nella cultura, nel modo di lavorare dei cittadini e dei dipendenti.
Per fare questo non basta un ministro che definisca l’ennesima roadmap, o le attività da “fare”. Infatti le conosciamo già: alcune ci sono imposte a livello sovranazionale dalla EU, altre sono già consolidate nelle norme ( es. CAD), ma ancora, nella migliore delle ipotesi, non “completamente” applicate. Il problema del nostro Paese sul “digitale” è infatti piu’ nella concreta attuazione delle leggi e degli indirizzi già presenti, condivisi ormai da tutte le parti politiche…indifferentemente…a destra come a sinistra…, che non nella definizione di politiche pubbliche mirate sul tema ICT.
Lavorerei di piu’ sulla struttura della compagine di governo, sulla scelta della diretta collaborazione, dei capi dipartimento e dei segretari generali, garantendo anche una  adeguata competenza e sensibilità, e il loro forte orientamento alla diffusione delle tecnologie ICT all’interno delle loro strutture, individuando veri e propri strumenti premianti non solo per  i dirigenti di prima e di seconda fascia, ma anche per i funzionari e per gli impiegati che cambiano e innovano, coniugando effettivamente l’ICT con l’organizzazione, con la reingegnerizzazione dei processi e con il processo di spending review.
E’ il premier che dovrebbe guidare la “roadmap digitale” in modo integrato nelle politiche d’innovazione e di cambiamento delle modalità di lavoro e dei servizi al cittadino(questi ultimi dovrebbero essere tra l’altro realizzati mettendo al centro l’utente in un processo  di codesign e di progettazione partecipata).
E’ il premier che deve costruire una squadra di Ministri “amanti del cambiamento”, facendo sottoscrivere un “patto per il digitale e per l’innovazione” in cui non si può piu’ prescindere dal “rendicontare” e da intraprendere investimenti per il medio lungo periodo ( anche se non sarà lui a goderne i frutti). Sono necessari obiettivi chiari e condivisi per ogni dicastero, con “l’obbligo” per ogni ministro di negoziare con i suoi vertici amministrativi “obiettivi strategici digitali” chiari, condivisi  pubblici e trasparenti, accompagnati da strumenti semplici di monitoraggio  dello stato di attuazione e delle relative responsabilità, in tempo reale. In questo senso anche il ruolo dei responsabili dei sistemi informativi automatizzati delle PA centrali deve necessariamente essere rafforzato in termini di poteri, di competenze  e di strumenti.
Più’ che un ministro dedicato vorrei quindi che il premier sia come un direttore d’orchestra dell’innovazione e del digitale in grado di far “suonare” bene tutte le sue strutture organizzative, strumenti da “accordare”, ma già funzionanti.